2018-02-26

Kaleidoscope

Cambia forma e prende colore, quel che è brutto più non è. Ti guardo e tutto sembra vorticare, arcobaleni di luce che si riflettono da una biglia di vetro. Forme geometriche si specchiano e quel che vedo è irreale. Gira, gira, come una giostra non ti fermare. Inebriato di quel che è vero nella realtà cerco di proiettare. Cambio scena e cristalli brillano; verde, rosso, blu cobalto e arancio. Caleidoscopio, non mi lasciare, il tutto senza te grigio ricomincia a tornare. Dove mi trovo? Dei monelli ho visto passare, e con loro un sacchetto di biglie sono andate. La mia perla di vetro lentamente è scivolata per perdersi dentro al mare. Riposa ormai come un tesoro che ho lasciato andare. Nessun saluto ma soltanto lacrime amare, dell’acqua di mare il sapore mai ho apprezzato, eppure in esso mi vedo sempre affogare.

2016-02-01

見えない

Se c'è una cosa che dovrebbe essere eliminata dalla faccia della terra; quelle sono le parole.
Parole d'incoraggiamento, d'affetto, di odio, di elogio.
Sono tutte fasulle, fino a quando non si attengono ai fatti reali.
Dovrebbero essere un dono, permesso all'utilizzo di soli pochi, dotati del talento di saper farle aderire con precisione alla realtà.
Parole dette tutti i giorni, da tutti le trovo ingannatrici, ti inducono a credere a fatti che non sono mai realmente esistiti, a pensare di avere qualcosa che gli altri non hanno.
Menzogne.
Utilizziamo le parole per dare un nome ad oggetti, per renderle più concrete, come se già non lo dimostrassero col semplice atto di esistere. Le usiamo per dimostrare i nostri sentimenti, ma come è possibile dover arrivare a tanto se il nostro sentimento di per se è una creatura vivente, una parte di noi, è viva ed esiste. Allora perché dobbiamo dimostralo anche con le parole; bugie.
Mi chiedo cosa sia reale adesso. L'atto di esistere o quello che le persone dicono.
Le parole sono in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, molto più velocemente di un essere concreto, lo si vede spesso accadere, eppure non posso dare per certo che siano reali. Anzi non lo saranno mai.
Sono in questi momenti che comincio a riempirmi di pensieri a cui non riesco a dar sfogo, pensieri traducibili in parole che non avranno mai un posto concreto su questo mondo.
Mi chiudo in un silenzio circondato di fatti che molti non riescono a notare.
Non sono in grado di parlare.
Noi non lo siamo.
Lascio questo dono a voi.

2015-12-27

Vent d'hiver

Tremo.
Non per il freddo di questo inverno, ma del ricordo del tuo corpo che ha trovato riposo in luogo tanto gelido da privarti del calore che sentivo le volte che ti stringevo.
Mi mancano di te quei baci che sapevano di tabacco che tanto odiavo, del tuo insistente modo di impormi il tuo carattere, la tua voce a cui non ho mai dato ascolto, il tuo fastidioso approccio con me in cerca di attenzioni e della tua mano stretta alla mia.
Tremo per paura, di un ricordo che non svanisce, delle sensazioni e dei sentimenti che non riesco più a provare.
Mi sento avvolto da un abbraccio che non è il tuo, non ti appartiene più, eppure quel corpo senza alcuna vita ti assomiglia.
Tremo per il senso di abbandono che provo, come il nostro gatto che ha deciso come te di andare verso un mondo che non è questo.
A breve avresti avuto ventisette anni ma ti sei fermata ai ventidue, io del resto non ci sono riuscito e mi trovo questi venticinque anni di cui non ho alcun ricordo.
Vorrei che fossi ancora qui, ad impedirmi ancora di farmi del male e a salvarmi da questo inverno che sembra non terminare.

2015-12-15

Velleità

Quello che provo è reale?
Dentro di me sento un eco di infinite voci, gridano a pieni polmoni, cercano aiuto.
Eppure nulla giunge a loro, sono stati abbandonati, lasciati a marcire per sempre.
Quelle povere creature che hanno cercato di fuggire più volte, hanno visto la luce della libertà per poco, per poi precipitare in fondo alle miei viscere. Mi straziano il cuore, sono ferito da me stesso, sopprimere tutto per non soffrire, non dar alcuno sfogo a nessun sentimento, nasconderli e soprattutto non permettere a loro di credere ad una possibile via d'uscita.
Devono morire, così come sto morendo io, lentamente, dilaniandomi le carni con le mie stesse mani, aprimi sul corpo diverse vie di fuga. Tutto quello che dovrebbe uscire rimane, le miei pene non defluiscono e mi rimangono attaccate sotto forma di cicatrici.
Nascondile, non permettere che qualcuno le noti.
Bravo ragazzo.

Io urlo.

2014-12-03

Ero così per te

Ricordo ancora quel che giorno che, venni preso a pugni da uno sconosciuto. Passeggiavo come mio solito senza meta alcuna, quando, mi capitò di incrociare lo sguardo con un certo tipo seduto sul marciapiedi. D'improvviso salto in piedi e mi venne incontro, guardandomi fisso negli occhi.
Sembrava colto da una strana paura, come se avesse visto la morte.
Cominciò con un colpo; serrò le dita della mano in un pugno e la scaglio contro il mio volto, gli occhiali che portavo, si sfilarono e volteggiando nel vuoto rimbalzarono per terra. Suono sordo. Mi colpi altre tre volte, dopodiché si separò da  me cominciando a sbraitare come un forsennato. Mi provocava, voleva che reagissi. Ma quello che mi limitai a fare era: sorridere.
Non ero contento per l'accaduto, anzi. Ma non conoscendo il motivo, non smettevo di ridere.
Provavo una specie di compassione per quell'uomo, una sorta di triste fratellanza.
Alla fine si allontano da me, sino a dileguarsi nelle strade buie. Mi diressi sul bordo del marciapiedi per raccogliere gli occhiali e allora compresi, che in quel frangente nel quale i nostri sguardi si incrociarono notai in lui, la stessa luce che porto nei miei occhi. Quel riflesso di chi nella vita ha perso ogni motivo di proseguire. Raccolsi gli occhiali e continua a camminare, ridendo ancora, per la sorte di quell'uomo.

2014-03-10

Valzer Immaginario

Riesci a sentirlo?
E' la mia flebile voce, che in un sussurro ti cerca.
Inutile gridarlo al mondo.
Mi cammini accanto e non riesci a sentirlo.
Tic-Tac-Tic.
Il suono del tempo che scorre.
Secondi che seguono. Uno dopo l'altro.
Colmano il vuoto che provo.
Ogni singolo istante mi fa pensare a te.
Centottantanove milioni.
Trecentoquarantuno mila.
Cinquecentocinquantasei.
Volte, fino ad ora.
Riesci a sentirlo?
...
...
...
Vorrei odiarti.
Vivo tenendo il tempo nelle tasche.
Sperando che un giorno possa regalartelo.


2014-02-21

Un giorno nella vita

Capita a volte nella vita di trovarsi soli, non una di quelle solitudini che ti assalgono la notte, al buio, dentro le coperte. Niente affatto. Quello che intendo, sono della specie più rara. Colpiscono d'improvviso; mentre stai lavando le stoviglie dopo un bel pranzo. Seduto al parco, totalmente rilassato, osservi volar via una colomba. Oppure quando, fermo, accanto alla tua auto stai facendo il pieno dal benzinaio. Un attimo prima stavi svolgendo le tue azioni, senza alcuna particolare attenzione, e subito dopo ti ritrovi a pensare a quel genere di solitudine.
Il cuore comincia a palpitare e l'ambiente circostante perde d'interesse. Isolato, con i tuoi ricordi, pensieri ed emozioni. Perso nella immensità del tuo ego.
Pochi secondi dopo, avendo ripreso i sensi, riesci a percepire una lieve brezza che terge il sudore dal volto.
Un solo pensiero persiste nella mente: camminiamo sull'oceano della vita dal quale non sappiamo affondare.